Nella primavera del 2010, dopo 10 anni dall’Ostensione del Giubileo, la Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 10 aprile al 23 maggio.Nel 2010 per la prima volta sarà possibile vedere direttamente la Sindone dopo l’intervento per la conversazione a cui è stata sottoposta nel 2002.Nuovo e più ricco di informazioni sarà l’allestimento del percorso di introduzione alla visione del Lenzuolo, che, tra le altre cose, nell’area di prelettura proporrà inedite immagini ad altissima risoluzione. Al sistema di prenotazione per visitare la Sindone si può accedere attraverso questo sito Internet oppure rivolgendosi a un call center telefonico (numero verde 008000SINDONE oppure 0114399901 per chi chiama da cellulare). Nei giorni dell’ostensione sarà anche reso disponibile un servizio di prenotazione “immediata” (per visite in giornata) presso un punto di accoglienza che sarà allestito in piazza Castello, nelle adiacenze del Duomo. Massima attenzione sarà riservata alle esigenze di ammalati, disabili, religiosi e pellegrinaggi diocesani.L’ostensione della Santa Sindone sarà accompagnata da iniziative ecclesiali e culturali, appuntamenti che nei prossimi mesi saranno definiti dal comitato organizzatore.
I quattro evangelisti ricostruiscono la deposizione di Gesù dalla Croce e la sua sepoltura in quella "tomba nuova", scavata nella roccia, nel cui silenzio si compirà il mistero della Resurrezione. Ne danno testimonianza scritta Matteo, Marco, Luca e soprattutto Giovanni, il quale parla di «teli» al plurale, di un sudario usato per Gesù, e di un rinvenimento del suo sepolcro vuoto, dove però si vedono ancora i panni funerari privi del corpo del defunto.I Vangeli - insieme agli approfondimenti biblici, alla liturgia e ai testi e alle immagini per meditare - costituiscono il contenuto di questa sezione dedicata alla Vita di fede.
Preghiera davanti alla Santa Sindone
Signore Gesù, mentre in silenziosa preghiera con-
templo la santa Sindone il mio cuore si riempie di
commozione perché vedo in quel misterioso sacro
lino tutti i segni dell’atroce sofferenza da Te vissuta
nella tua Passione, così come è narrata dai Vangeli.
Il dramma del tuo dolore è reso evidente dal san-
gue c~e vedo sul tuo corpo per la corona di spine e
i colpi di flagello, per i chiodi nelle mani e nei piedi
e per il cuore trafitto dalla lancia del soldato.
Quando, insieme con la Vergine Maria, tua e no-
stra Madre, adoro Te, Gesù, sofferente ed immolato,
comprendo con maggior chiarezza che Tu hai preso
su di Te i dolori e le croci di tutta l’umanità.
Ogni mia sofferenza, la “passio hominis”, unita
alla tua sofferenza, la “Passio Christi”, riceve in
dono un valore redentivo per cui mi sento da Te
sostenuto, consolato e perdonato.
So che non c’è consolazione senza conversione,
per cui, mentre col tuo aiuto porto con fiducia le mie
croci, ti prometto di iniziare una vita nuova allonta-
nandomi dal peccato, così da poter sperimentare che
“dalle tue piaghe sono stato guarito”. Amen.
~ Severino Card. Poletto
Arcivescovo di Torino